mercoledì 10 dicembre 2014

2014, Simonetta Cipriano: La Giudice va in pensione, ma la Nonna dei Cavalli rimane! Grande Mega Festa per Lei ad Alviano, ci pensano Simone Sed e Francesco Catalano.

2014, Simonetta Cipriano: La Giudice va in pensione, ma la Nonna dei Cavalli rimane! Grande Mega Festa per Lei ad Alviano, ci pensano Simone Sed e Francesco Catalano.

Antefatto: ad Alviano, il 5,6 e 7 Dicembre u.s., Simone Sed ed il Prof. Francesco Catalano hanno organizzato una festa (possiamo dire di pensionamento Giudice?) a sorpresa, dedicata a Simonetta Cipriano. Simone ha “riassunto” (per modo di dire) la carriera di Simonetta, anche grazie alla magnifica ricostruzione di Vittoria Papale ed il Prof. ha consegnato una affettuosissima targa alla Nonna dei cavalli.


Prima che vi faccio leggere la sua carriera che Simone Sed ha “decantato” al suo recente concorso di Alviano, durante la festa di cui sopra, vi voglio raccontare qualche breve episodio di Simonetta, di cui pochi sanno o ricordano.




1) Come nacque il Concorso S.O. di Piazza del Plebiscito?
Ci fu una sorta di “visionario”, omonimo dell’Arcangelo Gabriele, che andò a trovare Simonetta e gli disse: “Presidè, ma tu nu concorso in piazza, arò ‘o farist, né?” E Simonetta mi confessò che non lo rispose neanche tanto sul serio: “Se non a Piazza del Plebiscito, guarda proprio da nessun altra parte!” Simonetta non sapeva che aveva parlato con l’Arcangelo Gabriele in persona e questi la accontentò!

2) E’ stato facile per Simonetta fare il Giudice di Piazza di Siena?
Ci fu un annata in cui Giove Pluvio “steve nu poco addispettuso” con la Capitale e decise che Piazza di Siena doveva diventare una sorta di piscina, la cui profondità era paragonabile alle altezze degli ostacoli che i vari Beerbaum & company avrebbero dovuto saltare in Gran Premio. Per l’incolumità dei binomi, a gara già iniziata, Simonetta trasforma il Gran Premio (i migliori accedono alla seconda manche, penalità comprese) in una gara a Barrage (solo i percorsi netti accedono al barrage), come a dire che un arbitro trasforma una partita di poker a partita di telesina dopo che sono già state distribuite la carte!
Simonetta non ci ha rifuso né soldi per eventuali reclami né ha ricevuto fulmini pluviali da parte dei cavalieri internazionali!


3) Ma Simonetta è solo la Nonna dei Cavalli o anche degli scugnizzi?
Durante l’allestimento del Concorso di Piazza del Plebiscito, una banda di scugnizzi o scugnizielli (perché erano proprio bambinelli) facevano una gran cagnara o ammuina, che dir si voglia. Disturbavano o “dispettavano” (neologismo: fare dispetti!) agli operatori. A momenti rischiavano di trasformare Piazza del Plebiscito in un campo di Calcio. Allora Simonetta, da brava Nonna, li trasformò in suoi scudieri: mettevano a posto, aiutavano gli Stewards al passaggio dei cavalli dal Palazzo Reale al campo prova e vennero nominati sul posto “Scudieri Tuttofare”: al semplice costo di gelati, sfogliatelle e pizze!!!!


Ed eccovi la carriera di Simonetta:
Giudice Nazionale dal 1972 - Giudice Internazionale dal 1992-inizia questo percorso, perché  voluto dal suo più grande amico: Alberto Riario Sforza

Per 2 quadrienni componente CNUG (commissione nazionale ufficiali di gara)
Per 3 quadrienni Presidente Comitato Regionale Campano, dal 2000 al 2012
Sempre di sostegno con la sua esperienza e preziosi consigli, ai Presidenti susseguitesi al vertice della FISE Nazionale
Presidente di Giuria per molte delle manifestazioni di Piazza di Siena e tante le sue presenze in Internazionali come gli indimenticabili Pavarotti. 

Presenze in Francia, ai Giochi del Mediterraneo, Reggia di Caserta, Salerno, Padula all'interno della bellissima cornice della Certosa, Piazza del Plebiscito, etc.etc. 
Raccontare le sue presenze sarebbe un lungo elenco, ma dovunque si è sempre distinta per la Sua capacità di equilibrio e valutazione nel rapporto con i Cavalieri nel rispetto del buon andamento delle Manifestazioni.
Simonetta Cipriano è stata Docente di Corsi per Giudici Nazionali ed Internazionali in tutta Italia. In Tunisia ha tenuto un corso per 30 militari maschi Lei ama ricordalo con molto affetto per come è stata accolta e coccolata, come spesso racconta.
L'ultimo corso lo ha tenuto nel 2012 nella sua città Napoli,  per candidate giudici nazionali , tutte promosse!

Dal 2004 al 2008, realizza un suo  sogno..... quello di trasformare la stupenda e storica Piazza del Plebiscito di Napoli in uno scenario da palco per una delle più belle Manifestazioni equestre!  L'Internazionale di Piazza del Plebiscito!!!! Si sono veduti in questa Manifestazione i migliori cavalieri e cavalli al mondo,addirittura dall'America.
La città di Napoli ed il pubblico foltissimo ha accolto con calorosa ospitalità tutti i partecipanti. Impresa che le riesce perfettamente, e la emoziona, restando uno dei tantissimi bei ricordi che ha di questo Sport.

Simonetta, ha anche voluto fortemente per incrementare il rapporto tra i giovanissimi e questo sport una manifestazione da svolgersi con dei Podi finali con tappe all'interno della provincia di Caserta, dove si è visto un crescente aumento di partecipanti anno per anno. Simonetta aveva conciliato in questo "Trofeo" la presenza di Missionari africani così donando ai loro nidi per bimbi orfani ed aiuti concreti come asinelli utili al trasporto e caprette per il latte necessario ai piccoli. In questi luoghi oggi esistono asinelli di nome FISE e alcuni volontari che partono dalla regione Campania.

Vogliamo ricordare le sue affettuose amicizie per i fratelli Piero e Raimondo D'inzeo, il Maestro dei Costruttori di percorsi come Marcello Mastronardi, come Lei dice la Sua Maestra Clara Cesana.

Simonetta con i giovanissimi nei Concorsi della Campania si amava definire "la Nonna dei Cavalli" noi amiamo definirla la Signora della Equitazione! 

 A Noi giudici ci ha sempre insegnato che in una manifestazione equestre dobbiamo essere i registi che conducono a termine lo"spettacolo" con successo - gli attori sono il cavallo ed il cavaliere...il teatro è il comitato organizzatore... gli utenti e le famiglie, il pubblico...nostro Ruolo è portare lo spettacolo a termine con l'applauso!!!!  


E applauso sia! Auguri Simonetta, anche da Equifare! A proposito! Ma l’orologio, te lo hanno regalato?

                                                           
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7 commenti:

  1. Simonetta Cipriano Caro Equifare ti ringrazio del bellissimo articolo !!! Fai apparire la mia vita federale come una cosa ...straordinaria , io l'ho vissuta invece come un luuuuungo periodo di gioia, divertimento, ansie, e soddisfazioni contornata da amici , maestri e compagni di avventure che rimarranno sempre nel mio cuore ! Ricordiamoci sempre che gli ...incarichi hanno una scadenza mentre le amicizie e gli affetti non ...........scadono !!!!!!!!!! GRAZIE GRAZIIE GRAZIE !

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  2. SIMONETTA CIPRIANO
    12 dicembre 2014 alle ore 9.37
    Di Umberto Martuscelli



    In questi giorni su Facebook – ormai sempre più piazza virtuale del nostro villaggio – si è parlato molto di Simonetta Cipriano. A ragion veduta, in effetti, perché lei
    è il tipico esponente di quella categoria di addetti ai lavori che sta dietro
    le quinte rispetto a ciò che accade nel campo di gara, recitando però un ruolo
    fondamentale per l’andamento di un evento sportivo. Simonetta Cipriano è ed è
    stata tante cose nel mondo dello sport equestre: mamma di amazzoni, giudice,
    dirigente… tanto da non avere più – oggi – un ruolo specifico: Simonetta è…
    Simonetta, e basta.

    Certamente però la carriera di giudice è quella che più l’ha contraddistinta nel tempo
    agli occhi del pubblico. Un ruolo che lei ha svolto nel pieno rispetto delle
    sue caratteristiche di persona, prima di tutto. Simonetta è una specie di
    eccellente incrocio tra un’algida nobildonna asburgica e una verace signora
    partenopea: nel senso che unisce in sé stessa le migliori qualità di entrambe
    le figure. Inserita nel mondo dell’equitazione sportiva, questa mirabile
    sintesi produce una qualità preziosa, anzi, senz’altro la migliore e più
    importante qualità che il buon giudice di salto ostacoli deve possedere: il
    buonsenso. La conoscenza dei regolamenti, la capacità di riferirsi
    immediatamente a una norma codificata, la fermezza nel sapersi contrapporre al
    proprio interlocutore sia che si tratti di un concorrente sia di un componente
    il comitato organizzatore: tutti presupposti importanti che tuttavia a nulla o
    a molto poco servono in assenza di buonsenso, di capacità di capire le
    situazioni, di interpretare le motivazioni altrui. Se per essere un buon
    giudice di salto ostacoli bastasse sapere a memoria il regolamento, beh… tutti
    potremmo essere ottimi giudici di salto ostacoli, ovviamente. In realtà solo
    chi possiede e padroneggia al meglio gli strumenti formali amalgamandoli con la
    capacità di capire e comprendere le situazioni può dire di essere davvero un
    buon giudice di salto ostacoli. Come Simonetta, che con il passare degli anni e
    quindi con la crescita dell’esperienza ha elevato al massimo il valore del
    buonsenso rispetto a quello della meccanica conoscenza di norme e regole (che
    rimane tuttavia base di partenza imprescindibile).

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  3. A onor del vero bisogna riconoscere che proprio per tutta questa serie di ragioni la
    figura di Simonetta Cipriano è stata messa in maggior risalto nel momento in
    cui lei ha svolto il compito di presidente di giuria. Quando cioè il suo ruolo
    non è stato tanto quello di suonare una campana o di segnalare una barriera
    caduta o di verificare una classifica. Il presidente di giuria è piuttosto il
    capitano di una nave, la persona cioè che coordina tutto l’equipaggio e che –
    come fanno i veri comandanti – quando qualcosa non funziona per il verso giusto
    si assume tutte le responsabilità applicandosi al tempo stesso al meglio di sé
    per risolvere qualunque problema, piccolo o grande che sia. Da questo punto di
    vista uno dei momenti più difficili della sua carriera di presidente di giuria
    Simonetta Cipriano l’ha di certo vissuto a Piazza di Siena nel 2005 durante la
    disputa del Gran Premio Roma. Quel giorno, domenica 29 maggio, si è scatenato
    il diluvio universale. Tanto che a un certo punto – a gara iniziata già da un
    po’ – il terreno del campo ostacoli ma soprattutto quello del campo di prova
    erano davvero al limite della praticabilità (parentesi: il terreno di Piazza di
    Siena quell’anno era ancora in erba e fu proprio a causa di questa specie di
    catastrofe atmosferica che poi si decise di passare in sabbia, pena la perdita
    per l’Italia della tappa dell’allora Samsung Super League di Coppa delle
    Nazioni). La situazione a un certo punto era davvero insostenibile: dal cielo
    veniva giù un mare d’acqua, il terreno non assorbiva più nulla già da un pezzo.
    Quindi interruzione della gara, che era prevista da programma come una
    categoria a due manches a barrage. Cosa si può fare?

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  4. Annullare il Gran Premio?
    Impossibile, anche perché alcuni concorrenti avevano pur fatto il loro
    percorso. Aspettare che smettesse di piovere? Sì, ma ciò non avrebbe risolto il
    problema principale, che ovviamente era la condizione dei terreni. Rimandare il
    Gran Premio al giorno dopo? Nemmeno da prendere in considerazione… Continuare
    facendo finta di nulla? E se poi qualche cavallo o qualche cavaliere o entrambi
    si fossero fatti male cosa sarebbe successo? Ora, in quei momenti la pressione
    è pazzesca: concorrenti, televisione, organizzatori, pubblico (ovviamente poco…
    ), tutti vogliono decisioni, tutti aspettano che si dica qualcosa, improvvisamente
    la giuria e il comitato organizzatore diventano il centro del mondo. E bisogna
    fare in fretta. Bene, in questa situazione Simonetta Cipriano decide di fare
    una cosa che qualunque giudice anche alle prime armi sa bene che non si
    dovrebbe mai fare: cambiare la formula di gara a gara in corso. Non lo fa
    d’imperio, ovviamente: prima sente il comitato organizzatore, poi chiama in
    giuria uno per uno tutti i capi équipe delle nazioni partecipanti al concorso.
    E non uno di loro si dice contrario, nemmeno dubbioso: tutti si dichiarano
    perfettamente d’accordo con la proposta. Così il Gran Premio Roma da categoria
    a due manches a barrage diventa una categoria a barrage. In questo modo si
    elimina la necessità di fare un percorso in più (due, nel caso di barrage)
    fermo restando il pieno diritto di ciascun concorrente di ritirarsi (saranno 13
    i ritirati su 42 partenti). C’è un problema, però: un concorrente –

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  5. un concorrente – la
    britannica Ellen Whitaker – aveva fatto il suo primo percorso sapendo di
    affrontare una gara a due manches, andando piano e terminando senza errori agli
    ostacoli ma con un punto sul tempo: risultato che con probabilità prossime alla
    certezza le avrebbe consentito di qualificarsi per la seconda frazione di gara.
    Invece con la formula a barrage lei si sarebbe dovuta fermare lì. Ma essendo
    alla fine solo due i percorsi netti Ellen ha comunque conquistato un 3° posto:
    e in ogni caso il suo capo équipe non aveva opposto obiezioni. Mentre il
    tedesco Christian Ahlmann su Coester e l’irlandese Shane Carey su Killossery vanno
    al barrage con infine la vittoria del primo sul secondo. Tanto per dire la
    situazione: i percorsi con un errore sono stati solo due, tutti gli altri da 8 a
    41 penalità… Ebbene, Simonetta Cipriano è stata parecchio criticata a seguito di tutto questo da chi aveva un interesse strumentale a dare contro – in quel momento – a lei, alla
    Fise, a Piazza di Siena. Ma lei non ha fatto una piega, dimostrando per
    l’appunto di essere quel genere di comandante che sa assumersi le
    responsabilità nella certezza di aver agito per il meglio e con la coscienza a
    posto, soprattutto in pieno accordo con chi in quel momento era il suo vero
    interlocutore: i capi équipe e il comitato organizzatore. Qualche cavaliere non
    ha digerito la cosa? Se la sarebbe dovuta vedere con il suo capo squadra… Ecco
    l’importanza del buonsenso di cui si diceva poc’anzi: Simonetta Cipriano è di
    certo la prima a sapere che la formula di una categoria non si cambia mai a
    gara in corso, ma è anche la prima a sapere che talvolta alcune situazioni di
    estrema criticità debbono essere risolte a prescindere da tutto. Anche dalle
    norme, dai regolamenti e dalle regole. Nell’interesse dello sport e
    dell’incolumità dei cavalli e dei cavalieri.

    RispondiElimina
  6. Detto tutto ciò, Simonetta è una persona che sa ridere e sa divertirsi. Anche in situazioni
    teoricamente non proprio adatte al sorriso. Un anno nella giuria di Piazza di
    Siena successe un piccolo episodio (come tanti ne accadono) che provocò una
    leggera tensione. Uno dei giudici un po’ innervosito dal ritardo nell’ingresso in
    campo di un concorrente a un certo punto si alzò di scatto dalla sua sedia e si
    spostò dal lato opposto del tavolo per afferrare spazientito la radio e
    mettersi in contatto con il tabellone: «Pinna, Pinna, cosa diavolo succede,
    pronto, Pinna, perché non rispondete, Pinna, Pinna, tabellone, campo prova, segreteria,
    maledizione, rispondete, cosa diavolo sta succedendo, rispondete, perché non
    rispondete???». Italo Pinna, lo storico e adorabile commissario alle partenze,
    non poteva rispondere per una ottima ragione: il giudice aveva afferrato non la
    radio, bensì un telefono cellulare nel quale pretendeva di parlare premendo
    lateralmente non si sa quale tasto, uno di quei cellulari di una volta, neri e
    grossi con l’antenna che svettava dal corpo. In effetti poteva assomigliare a
    un walkie-talkie. Una cosa da morir dal ridere, anche se in quell’istante
    ovviamente nessuno rise. Ma da quel momento in poi le gag si sprecarono:
    Simonetta ogni tanto afferrava tutto quello che le capitava sotto mano e
    tentava di mettersi in contatto con Italo Pinna: «Pinna, Pinna, rispondete,
    perché non rispondete, Pinna, Pinna!», portandosi di fianco alla bocca una

    RispondiElimina
  7. lattina di Coca Cola, o un pacchetto di sigarette, o un astuccio per le penne,
    perfino un pacchetto di crackers… Che risate!

    Simonetta Cipriano è una signora che unisce lo spirito napoletano all’efficienza austroungarica…
    Ha un difetto, però: non rinuncia a fumare nemmeno se si trova chiusa in una
    stanzetta di due metri cubi. Qualcuno una volta ha tentato di farla desistere credendo
    di utilizzare un sistema intelligente e discreto (che certo non le si può
    chiedere di non fumare, così, apertamente… ): cioè togliendo di mezzo qualunque
    parvenza di posacenere. Ebbene, Simonetta non ha fatto una piega: ha estratto
    dalla borsetta il suo inseparabile ed elegantissimo posacenere da passeggio... et
    voilà, ecco com’è fatta Simonetta Cipriano (che dice sempre restaurant invece
    di ristorante, perché i Borbone a Napoli non ci sono stati di passaggio… ).

    RispondiElimina

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